La green supply chain, una transizione in atto
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Nel corso delle loro missioni destinate alla grande distribuzione, i 3PL hanno gestito fino a oggi grossi volumi di merci trasportate su pallet completi. Se da un lato l’e-commerce segna un incremento annuo del 20%, i pacchi hanno sostituito i pallet nei furgoni. Ciononostante, in presenza di volumi costanti, il trasporto di pacchi è meno valorizzato rispetto a quello dei pallet.
Nell’ottica del commercio online i 3PL devono quindi risolvere la difficile equazione costi-tariffe. Nella logistica e-commerce, il costo di una riga di preparazione è 4-5 volte più alto dell’equivalente nella logistica tradizionale, ecco perché bisogna ingegnarsi per ridurre il ricorso alla manodopera e investire in robot e trasportatori per automatizzare i magazzini è diventato imprescindibile.
Passando dall’elaborazione di pallet completi all’invio di pacchi, il servizio assomiglia sempre più a quello offerto da un corriere espresso. Per inoltrare i prodotti generati dall’e-commerce, bisogna disporre di veicoli adatti a consegnare ai clienti finali, spesso situati in zone urbane, e nonostante le modalità di distribuzione si evolvano per adeguarsi alle attuali normative (veicoli elettrici, biciclette, ecc.), le missioni restano poco valorizzate.
Il costo sociale dell’e-commerce rappresenta dunque un problema anche per i 3PL. Il fatto che il cliente non paghi per le spese di consegna ha un impatto finanziario diretto sulla catena logistica, il cui valore aggiunto ne risulta così sminuito. Se i magazzini possono subire processi di automatizzazione, non si può dire la stessa cosa per il trasporto, che necessita di una manodopera spesso subordinata a condizioni di lavoro difficili. Da qui il moltiplicarsi dei progetti di condivisione urbana, che mirano a offrire soluzioni concrete alle problematiche contestuali dei 3PL.
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Rispetto alle esigenze della grande distribuzione, la vendita al dettaglio obbliga i 3PL a garantire un livello di qualità superiore in termini di preparazione. Questi servizi hanno un impatto sull’immagine del marchio delle insegne e, nel caso di clienti insoddisfatti, gli operatori logistici sono spesso soggetti a penali. Di conseguenza, nell’e-commerce gli indici di conformità e il livello di servizio si rivelano molto più alti e quindi più difficili da soddisfare.
Dal momento che nell’e-commerce le scadenze di consegna sono molto ravvicinate, si avverte una forte necessità di integrare i sistemi informativi tra il cliente finale e i 3PL. Dovendo contrarre al massimo i tempi che intercorrono tra la presa in carico dell’ordine sul sito online e la consegna dei pacchi, si assiste a un forte sviluppo dei flussi EDI tra 3PL e destinatari.
I portali cliente dedicati al monitoraggio delle operazioni logistiche (reso, tracking) vivono oggi un momento di pieno fervore e consentono ai 3PL di comunicare con i propri clienti in qualsiasi punto temporale della catena logistica per informarli e rassicurarli. Questo permette, inoltre, di seguire lo stato dell’ordine in tempo reale grazie al monitoraggio continuo dei mezzi di trasporto.
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La granularità dell’informazione è diventata un criterio importante e necessita di investimenti in termini di architettura e di strumenti informativi, da collocare in una prospettiva futura considerati gli esigui margini dei 3PL. Per molto tempo i 3PL hanno adottato una strategia di concentrazione e di riacquisto per poter scommettere sui volumi e, se desiderano continuare a trarre profitto da questa strategia, devono essere in grado di offrire servizi a valore aggiunto.
Ne è un esempio la consegna di abiti da sposa o da sera che sta prendendo piede nel settore: orientato alla rapidità e all’organizzazione del reso dei prodotti, questo tipo di servizio diventa appetibile perché più facilmente valorizzato.
Da qualche anno gli attori della supply chain devono fare inoltre i conti con la presenza sul mercato di grandi gruppi come Amazon. Questi colossi di Internet sono, infatti, totalmente inaccessibili per i 3PL poiché dispongono di una logistica e-commerce integrata self-made. Come se non bastasse, rappresentano un competitor insormontabile per gli attori della supply chain.
Perché? Perché permettono ai nuovi arrivati di beneficiare della loro rete logistica tramite il loro marketplace. La rete di un gruppo come Amazon è, infatti, talmente fitta da risultare in alcuni casi più performante dei 3PL per quanto riguarda i tempi di consegna. Con una volumetria importante, questi gruppi possono così permettersi di far girare i mezzi di trasporto in maniera continuativa per soddisfare le esigenze dei clienti.
L’e-commerce rappresenta un grosso cambiamento e una sfida importante per i 3PL. Di conseguenza, per i 3PL è indispensabile reinventarsi per sopravvivere in un contesto fortemente concorrenziale. Solo offrendo nuovi servizi a valore aggiunto, i 3PL riusciranno a distinguersi dalla concorrenza in termini di logistica e-commerce.
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