La green supply chain, una transizione in atto
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La blockchain è una tecnologia per l’archiviazione e la trasmissione di informazioni trasparente e sicura, che registra tutti gli scambi avvenuti tra gli utenti dal momento della sua creazione. Essa è condivisa da quegli stessi utenti che si occupano di verificare la validità dei dati scambiati ed è apprezzata per i trasferimenti di denaro, azioni, ecc., nonché per l’esecuzione automatica di contratti (smart contract).
Esistono due tipi di blockchain: le blockchain pubbliche, aperte a tutti, e le blockchain private, alle quali hanno accesso solo determinati utenti.
Il meccanismo si fonda su tre principi:
Per effettuare qualsiasi transazione, l’utente deve inserire una chiave che consente di registrare i dati dello scambio. Questi dati sono crittografati e raggruppati in “blocchi”, quindi inviati per la convalida ai vari nodi della rete. Questa fase permette di certificare, tra le altre cose, l’identità delle parti e la fattibilità delle transazioni.
Infine, il registro viene duplicato sui vari server che compongono la rete, per cui diventa impossibile modificare la blockchain o il contenuto di uno dei blocchi senza l’approvazione di tutti i computer collegati.
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La blockchain offre numerosi vantaggi per il settore della supply chain, e in particolare permette di:
La blockchain offre numerose opportunità al settore della supply chain. Ad esempio, le azioni fisiche che si svolgono in magazzino potrebbero essere inserite nella blockchain sotto forma di informazioni digitalizzate e si potrebbero coordinare più operazioni, ad esempio pagamenti, ordini, ecc.
Al riguardo, il colosso della distribuzione Walmart ha condotto nel 2016 alcuni test per monitorare, attraverso la blockchain, il percorso di manghi messicani e di carne suina cinese allo scopo di valutarne la tracciabilità. I risultati emersi sono all’altezza delle aspettative: il tempo necessario per rintracciare l’origine dei prodotti è passato da diversi giorni a qualche minuto.
Per adattarsi agli utilizzi della supply chain, questa tecnologia necessita tuttavia di essere ancora perfezionata da parte degli sviluppatori. Ad esempio, al momento non è ancora possibile elaborare dati di grandi infrastrutture – per i quali è necessario un ritorno al millisecondo – ma gli anelli della blockchain sono in grado di elaborare solo transazioni a una o due cifre al secondo. Lo dimostra il fatto che 9 multinazionali, tra cui Walmart, si sono riunite per collaborare con IBM allo sviluppo di una blockchain pensata appositamente per la loro attività.
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Anche se la blockchain non risolverà da sola tutte le sfide della supply chain e della logistica, potrà di certo contribuire a garantire la sicurezza degli scambi, a contrastare le frodi e a limitare gli errori. Sono già previsti sviluppi tecnici per facilitarne l’applicazione al settore logistico: attendiamo ansiosi le evoluzioni di questa promettente tecnologia.
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