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Diversamente dal modello tradizionale, il dropshipping permette al distributore di vendere ai propri clienti prodotti che non si trovano in stock. La preparazione e l’invio degli ordini vengono presi in carico dal fornitore, il quale spedisce il prodotto direttamente al cliente finale, di regola garantendone la consegna o affidandola a un subfornitore e restando responsabile della gestione dello stock fino al momento della spedizione al cliente. A seconda dei distributori e delle aziende, coesistono diverse varianti che si basano su flussi con logica push o just-in-time e che delegano o meno la gestione degli stock e del trasporto. Plusieurs variantes cohabitent toutefois selon les distributeurs et industriels en s’appuyant sur un flux poussé ou tiré et en déléguant ou non la gestion du stock et du transport.
Questo modello di consegna diretta al cliente riprende il concetto già messo in atto nella vendita a distanza e noto come “consegna franco fabbrica” (EXW). Un approccio di marketing simile e il relativo modello logistico oggi sono riportati in auge proprio dall’e-commerce.
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In questo modello, il distributore deve poter contare su un’interfaccia solida con i suoi fornitori in modo da fluidificare e controllare l’evasione delle operazioni. Bisogna poter trasmettere facilmente l’ordine all’azienda e coordinare le azioni delle varie categorie di player che intervengono nella sua evasione: produttori, operatori logistici, trasporti e fornitori di servizi.
Grazie al dropshipping, il venditore online può aumentare la propria offerta di prodotti e-commerce e fidelizzare il cliente invogliandolo ad acquistare sul suo marketplace. Questo gli consente di ampliare il numero di prodotti inseriti a catalogo insieme alle sue attività, generando spesso un vero boom del numero di referenze e di fornitori da gestire. Non di rado infatti si vedono siti passare da 10.000 a diverse centinaia di migliaia di referenze, affidandosi non più a poche decine ma a diverse centinaia di fornitori.
Per evitare un’impennata dei costi di gestione e per riuscire a sincronizzare tra loro i diversi player coinvolti, la digitalizzazione del processo diventa una necessità. Tanto maggiore quanto più spesso l’aumento del numero di ordini è associato a una diminuzione del valore medio del carrello. La soluzione più evidente resta quindi integrare il processo di dropshipping in tutti i processi e le piattaforme di digitalizzazione del rapporto con i fornitori. Il dropshipping è un processo che va a completare in modo naturale un portale fornitori, che già digitalizza il rapporto con i fornitori di “merci stoccate”. Al di là della gestione standard di referenze prodotti, ordini, consegne e fatturazione, il dropshipping permette al distributore di integrare il rapporto stabilito con i fornitori, ma anche con i subfornitori logistici, i vettori, i subappaltatori di servizi (gli installatori, ad esempio), e i clienti finali B2B o B2C.
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Integrando il dropshipping in una piattaforma collaborativa, il distributore automatizza al massimo tutte le attività abitualmente manuali e costose: raccogliere le informazioni sui prodotti, mantenerle, aggiornare lo stock fornitori, trasmettere gli ordini, digitalizzare le fatture in ingresso, ecc. Vengono così attivate diverse regole di gestione che gestiranno in modo automatico le operazioni, grazie all’RPA (Robotic Process Automation).
Gli scopi perseguiti sono molteplici: informare il cliente circa lo stato di avanzamento dell’ordine, convalidare le fatture dei fornitori, ecc. L’integrazione delle funzionalità di dropshipping in un portale fornitori consente ad esempio al distributore di avviare in modo automatico alcune operazioni di fatturazione o di pagamento non appena i giustificativi del caso saranno resi disponibili sul portale (ad esempio, la ricevuta di consegna al cliente).
Non appena l’ordine effettuato dal cliente viene trasmesso al fornitore, si prospettano diversi scenari possibili: consegna diretta dal fornitore tramite il partner di trasporto, o raccolta della merce da parte del distributore che offre allora una prestazione logistica condivisa. Indipendentemente dal workflow prescelto e dal numero di partner coinvolti, la necessità resta quella di garantire la tracciabilità dell’ordine e l’informazione costante con il cliente.
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Questo requisito comporta il collegamento digitale tra tutte le figure coinvolte allo scopo di tracciare tutte le operazioni e le transazioni effettuate tramite la piattaforma. L’informazione si ritroverà poi consolidata nelle diverse soluzioni per la tracciabilità o track & trace online rivolte ai vari destinatari: il distributore che controlla il processo, il cliente che si informa circa l’evasione e la consegna dell’ordine, il fornitore che desidera conoscere lo stato di una merce spedita.
Offrire una vasta gamma di prodotti e servizi di consegna rapida è diventata la sfida principale per le insegne dell’e-commerce. I progetti di dropshipping non sono motivati tanto dalla ricerca del risparmio o di un ROI rapido, quanto da interessi ben più strategici: garantire la continuità dell’azienda e la sua espansione, restare in contatto con i clienti, o sviluppare il marchio conservando un’offerta di valore che non sia sminuita dall’integrazione in un marketplace globale.
Al fine di garantire l’espansione di un portale e-commerce, offrire una vasta gamma di prodotti e servizi di consegna rapida è ormai diventato un must anche per i retailer più specializzati. Ciò implica un ripensamento della supply chain e lo sviluppo di nuovi servizi volti a sfruttare in modo economicamente vantaggioso questo nuovo modello che si caratterizza per livelli di servizio molto elevati.
Per il distributore, il dropshipping diventa un’occasione per vendere i propri servizi logistici ai fornitori (stoccaggio, deposito, trasporto) attraverso un modello condiviso (pooling, multipick), sfruttando economie di scala e godendo così di una fonte di reddito aggiuntiva, dal momento che spesso le piccole imprese non hanno dimensioni o volumi idonei a poter garantire servizi di logistica o di trasporto rispondenti ai nuovi requisiti di livello di servizio e di competitività dei costi.
Per garantire il successo dell’iniziativa, il distributore deve quindi elaborare e proporre ai suoi fornitori nuove forme di collaborazione sul modello ormai ben consolidato del gigante americano Amazon.
Il distributore si trova ad affrontare nuove importanti sfide riguardanti la supply chain e la sua connettività, agilità, performance ed elaborazione dei dati. Il suo ruolo dovrà evolvere all’interno di una supply chain sempre più collaborativa e integrata, permettendogli di gestire tutte le sfide del momento: l’Order Management omnicanale, l’ampliamento della catena logistica, l’ottimizzazione del trasporto, l’organizzazione dell’ultimo miglio, ecc.
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