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E-commerce, Trends
June 14, 2023

E-commerce: i nuovi obblighi imposti dal Digital Services Act

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Il 5 luglio 2022, il Parlamento Europeo ha adottato il cosiddetto Digital Services Act (DSA), il Regolamento UE 2022/2065 sui servizi digitali che è entrato in vigore, almeno per le maggiori piattaforme digitali, a partire dal 2023. Questa legge mira a disciplinare in maniera più rigorosa i servizi digitali all’interno dell’Unione, imponendo in particolare nuovi obblighi ai marketplace che operano in Europa in materia di identificazione e tracciabilità di fornitori e prodotti.

Cos’è il Digital Services Act?

Il DSA è un regolamento europeo il cui obiettivo è rendere Internet più sicuro e proteggere meglio gli utenti: intende mettere in pratica il principio secondo cui ciò che è illegale offline lo è anche online.

Questa normativa stabilisce una serie di regole per responsabilizzare maggiormente le piattaforme digitali e contrastare la diffusione di contenuti illeciti o nocivi: attacchi razzisti, immagini pedopornografiche, disinformazione, traffico di stupefacenti o di farmaci contraffatti ecc. Il DSA prende il posto della cosiddetta “direttiva sul commercio elettronico” dell’8 giugno 2020, divenuta ormai obsoleta. La nuova normativa intende raggiungere diversi obiettivi:

  • proteggere meglio gli utenti europei su Internet e i loro diritti fondamentali (libertà di espressione, tutela dei consumatori ecc.);
  • aiutare le piccole imprese dell’UE a svilupparsi;
  • rafforzare il controllo democratico e il monitoraggio delle piattaforme di dimensioni molto grandi;
  • mitigare i rischi sistemici come la manipolazione delle informazioni o la disinformazione.

La maggior parte degli operatori del commercio elettronico esprime apprezzamento per questo traguardo. La Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV) – nella persona del suo segretario generale Federico Bagnoli Rossi – ha affermato che “la finalizzazione dell’accordo sul DSA tra le competenti istituzioni comunitarie è un altro, fondamentale, passo in avanti per la tutela delle industrie creative e audiovisive. Ciò che illegale offline deve esserlo anche online e le procedure per arrivare a rimozioni e sanzioni devono essere quanto più tempestive ed efficaci”.

Quali sono gli obblighi per le aziende di e-commerce?

In seguito all’adozione di questo regolamento, le aziende di e-commerce avranno quindi nuovi obblighi:

  • attuare misure per combattere i contenuti illegali, in particolare quelli di odio e di disinformazione;
  • aumentare gli sforzi per migliorare la tracciabilità dei prodotti al fine di rilevare i venditori di prodotti illeciti;
  • ottenere tutele efficaci per gli utenti, compresa la possibilità di contestare le decisioni di moderazione delle piattaforme quando i loro contenuti vengono rimossi o sottoposti a restrizione;
  • garantire maggiore trasparenza e fornire una migliore informazione circa le condizioni di utilizzo e gli algoritmi impiegati;
  • fermare la pubblicità mirata ai bambini o basata su dati sensibili degli utenti come l’origine etnica, l’opinione politica o l’orientamento sessuale;
  • aumentare la trasparenza per tutte le pubblicità e le comunicazioni commerciali degli influencer.

Quali sono le aziende contemplate dal DSA?

Questi obblighi avranno una portata molto ampia e riguarderanno tutte le piattaforme che ospitano contenuti – social network, motori di ricerca, siti di viaggi, piattaforme di e-commerce – e che offrono i propri servizi sul mercato europeo, indipendentemente dal fatto che questi intermediari abbiano sede in Europa o in altre parti del mondo. Le micro e piccole imprese che non raggiungono i 45 milioni di utenti saranno esentate da alcuni obblighi.

Quali sono i termini dell’entrata in vigore del DSA?

Il testo del DSA sarà pienamente applicabile dal 17 febbraio 2024, mentre alcune disposizioni specifiche destinate alle piattaforme online e ai motori di ricerca di dimensioni molto grandi sono già in vigore dall’inizio del 2023. Più nel dettaglio, vengono considerati “di dimensioni molto grandi” i player del mercato digitale la cui soglia operativa supera i 45 milioni di utenti, ossia un numero equivalente al 10% della popolazione dell’UE (ad esempio Meta, Twitter e Google). Queste piattaforme, in caso di mancata osservanza del DSA, rischiano sanzioni fino al 6% del loro fatturato annuo mondiale.

Che correlazione c’è tra DMA e DSA?

Nello stesso giorno dell’approvazione del DSA, il Parlamento Europeo ha adottato anche il Digital Market Act (DMA), sempre nell’alveo del progetto legislativo volto a regolamentare le pratiche delle piattaforme digitali nel mercato comunitario. Nonostante il DMA e il DSA condividano lo stesso obiettivo, si distinguono per gli ambiti e i soggetti coinvolti: infatti, mentre il DSA mira a disciplinare i rapporti tra le piattaforme digitali e i consumatori, il DMA intende regolamentare i rapporti tra le grandi piattaforme digitali e le aziende che le utilizzano. In sostanza, il suo obiettivo è disciplinare le pratiche economiche ritenute dannose e anticoncorrenziali, al fine di contrastare le situazioni di monopolio.

Quali sono gli strumenti da implementare per adeguarsi?

Il DSA richiede un maggiore monitoraggio dell’intero complesso del commercio elettronico, e per adeguarsi ai nuovi obblighi diventa indispensabile disporre di un sistema di gestione degli ordini (OMS), uno strumento digitale che consente di gestire il ciclo di vita di un ordine end-to-end. Per assistere le aziende, Generix ha sviluppato la sua piattaforma Order Management System, le cui principali funzionalità permettono di:

  • Calcolare le scorte realmente disponibili: il sistema OMS tiene conto di tutti i movimenti di ciascun sito in tempo reale e indica gli stock del momento in base a data e luogo di preparazione.
  • Rafforzare gli strumenti di vendita: il sito web, i marketplace e i negozi possono informare con sicurezza il cliente riguardo alla data di disponibilità di ogni articolo.
  • Modificare gli ordini: se il cliente cambia idea, l’OMS conserva il portafoglio ordini a monte delle soluzioni di esecuzione in modo da modificarli facilmente.
  • Monitorare l’esecuzione della promessa: l’OMS trasmette gli ordini di preparazione ai sistemi dei siti in questione e centralizza tutte le informazioni di tracciamento dell’esecuzione.
  • Selezionare i siti di preparazione: raggruppare, tagliare, esplodere le righe di ordini, scegliere il luogo di preparazione, operare al miglior costo continuando a garantire l’assistenza ai clienti.
  • Potenziare il reintegro dei resi: sincronizzare le informazioni sui resi nell’OMS indipendentemente dal sito di ricevimento del cliente e accelerare la rimessa a disposizione.

Il principio insomma è quello di automatizzare tutti i processi legati agli ordini per offrire la migliore customer experience con i migliori margini per l’azienda. La piattaforma OMS tiene traccia di tutte le informazioni e di tutti i processi, fornendo quindi una visibilità sia all’azienda sia all’acquirente e rispettando in tal modo l’obbligo di trasparenza. Inoltre, l’azienda può beneficiare di una serie di vantaggi:

  • ottimizzazione della rete logistica;
  • ottimizzazione dei livelli di scorte: riducendo il margine di sicurezza, proponendo sostituzioni o trasferimenti di stock in caso di carenza;
  • orchestrazione degli ordini di vendita: trasmettendo gli ordini al punto di stock più adatto a rispettare la promessa fatta al cliente e rispondendo alle sfide logistiche, economiche ed ecologiche;
  • rispetto della promessa fatta al cliente: migliorando la reattività ai cambiamenti e, in ultima analisi, la relazione con il cliente;
  • ottimizzazione dei costi di preparazione e consegna: in particolare quelli del trasporto in base al raggruppamento degli ordini o all’assegnazione in funzione della posizione geografica.

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