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Collaborazione B2B
November 19, 2020

EDI: evoluzione degli utilizzi e progressi tecnologici

Concepito per automatizzare l’elaborazione delle informazioni in ottica di “zero carta”, sin dalla sua istituzione lo scambio informatico di dati (EDI) non ha smesso di compiere passi avanti. Grazie ai numerosi vantaggi offerti in termini di collaborazione commerciale, si è trasformato in uno strumento apparentemente indispensabile all’interno delle aziende. Ma a livello concreto, cos’è un EDI? In che modo la tecnologia si è evoluta negli anni? Facciamo insieme una panoramica degli utilizzi dell’EDI nel tempo.

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Funzionamento dell’EDI: definizione e contesto normativo

Cos’è l’EDI?

In linea di principio, lo scambio elettronico dei dati (EDI) è assimilabile a un dialogo tra due computer e persegue un obiettivo molto semplice: scambiare documenti elettronici tra partner commerciali. Rimpiazzando gli scambi di documenti cartacei, le transazioni elettroniche hanno permesso di ridurre notevolmente l’intervento umano. Da questo punto di vista, il sistema EDI offre quindi alle aziende numerosi vantaggi:

• maggiore rapidità e affidabilità nell’elaborazione delle informazioni

• riduzione dei costi operativi

• diminuzione degli errori e miglioramento delle relazioni tra partner commerciali

Affinché lo scambio di dati sia strutturato, è indispensabile adottare uno standard comune riconosciuto tra le parti.

Quale linguaggio per quale messaggio?

Il formato conta

Insieme all’elaborazione elettronica dei dati si è inevitabilmente imposta la necessità di usare un formato standard che consente al sistema di leggere e comprendere i documenti ricevuti. Questo formato definisce il tipo e la forma delle informazioni attese, ad esempio: numero intero, decimale, gg/mm/aa, ecc. In questo modo è possibile condividere un linguaggio comune utilizzato dal sistema informatico del mittente e da quello del suo destinatario.

Le norme dell’EDI

Esistono numerose norme EDI, tra cui ANSI X12, UN-EDIFACT (e le sue molteplici varianti EANCOM, GALIA…), VDA, TRADACOM, ecc., e ognuna di esse ha definito una sua sintassi e un dizionario di dati. A questi standard storicamente diffusi si sono poi aggiunte nuove norme basate sul metalinguaggio XML, proprio come è stato per le norme settoriali HL7 utilizzate in ambito sanitario o per i framework generici quali UBL, eb-XML e UN-CEFACT. Inoltre, ogni norma comprende numerose varianti come ODETTE o EANCOM per EDIFACT, sfociati nella versione ANSI 5010 o EDIFACT versione D12, release A.

Prima di poter scambiare i loro documenti elettronici, le aziende devono quindi scegliere una norma e una versione comune. La maggior parte delle volte esse utilizzano quindi un traduttore EDI per convertire automaticamente i dati derivanti da un software interno o da un fornitore di servizi applicativi.

L’EDI messo a dura prova da Internet e dal metalinguaggio XML

Nell’ultimo decennio la prepotente diffusione di Internet e del metalinguaggio XML hanno avuto un impatto considerevole sull’EDI. Le software house di EDI/B2B hanno tratto vantaggio da questi progressi tecnologici puntando così a facilitare l’utilizzo di questo strumento all’interno delle aziende. Tutte le recenti evoluzioni nel campo degli standard di interoperabilità EDI si basano inoltre sulla sintassi XML e utilizzano protocolli di scambio di tipo API.

L’EDI si impone come servizio online

Le prime offerte commerciali di tipo EDI esternalizzato si sono diffuse nei primi anni del 2000. Queste piattaforme hanno comportato il vantaggio di affidare a ditte esterne tutti gli scambi EDI indipendentemente dai partner, dai sistemi e dai formati di file coinvolti. Il SaaS (Software as a Service) ha permesso quindi di eliminare i numerosi ostacoli che frenavano l’implementazione dell’EDI.

L’EDI in Saas semplifica enormemente gli utilizzi di questa nuova tecnologia. Può essere usato senza ingenti investimenti, a grande beneficio di un’ottimizzazione dei costi. È così possibile inviare o ricevere messaggi direttamente nel formato del proprio ERP senza necessità di risorse o di un esperto EDI interno.

L’integrazione B2B: quale futuro per l’EDI?

Attraverso l’automazione del core business interaziendale, l’integrazione B2B permette a diversi interlocutori (clienti, fornitori, business partner) di lavorare in maniera più snella ed efficiente.

Anche note con il nome di gateway B2B, queste soluzioni di integrazione si differenziano dalle prime generazioni di piattaforme EDI in quanto apportano una visione del core business generale anziché tecnica. Garantendo la presa in carico di formati diversi e la trasmissione multi-protocollo, questi gateway B2B consentono di modellizzare i processi del core business e fornire un monitoraggio su misura. Tutti i complessi processi di un’azienda vengono così integrati in un’unica piattaforma. Inoltre, queste soluzioni di integrazione B2B possono essere offerte on premise per essere utilizzate in locale, oppure in modalità cloud ed essere quindi accessibili da qualsiasi luogon come Generix EDI Services.

Nonostante i motori di gestione dei processi o di trattamento dei dati siano generalmente aperti a tutti i casi di utilizzo e a tutti i formati, alcuni provider di servizi EDI hanno scelto di verticalizzare la loro soluzione per determinati core business – è quello che sta accadendo nel settore bancario, sanitario o della supply chain. Ciò permette di parlare lo stesso linguaggio degli utenti e di concentrarsi sulle pratiche di ciascun settore per quanto concerne il formato dei dati, il tipo di processo o le sfide legate alla sicurezza.

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