La green supply chain, una transizione in atto
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Rexel Italia potenzia la performance intralogistica grazie a Generix WMS Vai al comunicato stampa
La fase intermedia della carriera di un lavoratore rappresenta l’occasione giusta per fare il punto sulla sua storia professionale, sul suo percorso all’interno dell’azienda e sui suoi progetti. Nel settore della logistica assistiamo a un importante turnover ed è quindi opportuno favorire il dialogo con i propri collaboratori e incoraggiarli a parlare delle proprie ambizioni: si potrebbe proporre loro di tracciare un bilancio tecnico e personale per valutare il grado di soddisfazione e le aspirazioni di ognuno, magari anche con il supporto di un tutor. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di proporre un bilancio delle competenze, i cui risultati potrebbero fornire degli spunti di riflessione per orientare al meglio quei collaboratori che prestano servizio in azienda già da molto tempo, evitando così di avere dei lavoratori stanchi e demotivati per mancanza di nuove prospettive.
Secondo un recente studio realizzato da Orange Business Services, in seguito alla pandemia quasi 8 aziende su 10 hanno accelerato la transizione digitale della loro supply chain, mentre il 42% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare l’automazione per la gestione del rischio. Questa forte digitalizzazione sta portando al contempo importanti cambiamenti nelle figure professionali, le quali oggi richiedono un’esperienza ricca e trasversale, che va dal fornitore al consumatore, nonché una lunga pratica sul campo insieme a indispensabili qualità umane, doti di leadership e, in particolare, una forte capacità di adattamento. Tra queste nuove professioni è possibile citare, ad esempio, il logistic innovation manager, il supply chain manager per la sostenibilità o anche il chief supply chain officer. Chi meglio di un lavoratore della logistica che sta attraversando la fase intermedia della propria carriera potrebbe ricoprire questi nuovi ruoli? Si tratta di una grande opportunità per quegli addetti che desiderano potenziare le proprie competenze professionali.
Un altro modo per coinvolgere maggiormente i collaboratori della logistica potrebbe essere quello di proporre loro delle sfide sotto forma di gioco per motivarli e stimolarli, magari attraverso soluzioni dedicate alla gestione delle risorse. Questo metodo utilizza anche tecniche di ludicizzazione integrate in alcuni processi aziendali, come il picking, l’imballaggio e lo slotting. Grazie a moduli di machine learning i collaboratori possono essere incoraggiati a superare i propri record personali nello svolgimento di diverse attività e acquisire una nuova prospettiva sulla loro vita lavorativa quotidiana, magari rivelando talvolta competenze insospettabili e necessarie per portare a termine nuovi incarichi. Contemporaneamente, questo tipo di soluzione permette di ottimizzare in maniera costante la priorità delle missioni e la distribuzione delle risorse in magazzino, garantendo il raggiungimento dei livelli di servizio.
Potendo contare su supply chain sempre più complesse e agili, le applicazioni di machine learning nel settore logistico si differenziano per la loro capacità di migliorare i processi, ridurre la ripetitività delle operazioni a scarso valore aggiunto e aumentare la produttività e la competitività. Secondo una ricerca realizzata dalla multinazionale di consulenza strategica Gartner, entro il 2024 il 50% delle organizzazioni di supply chain investirà in tecnologie che sfrutteranno l’intelligenza artificiale (AI) e gli advanced analytics, come il Software Gestione Magazzino (WMS) di Generix. Questa tecnologia permette, ad esempio, di automatizzare l’inventario, gestire le scorte in modo intelligente, automatizzare le fasi di preparazione degli ordini e smistamento colli, avere visibilità sul trasporto e ottimizzare i giri di consegna.
Senza ombra di dubbio, tutte queste evoluzioni si rivelano molto gradite agli addetti del settore logistico. In un recente sondaggio condotto da YouGov che ha coinvolto 1.700 decision-maker in dieci Paesi europei, gli intervistati si dicono certi che le nuove tecnologie avranno un impatto fondamentale sulla logistica: l’83% si aspetta una maggiore efficienza, l’82% una riduzione dei costi, l’80% più flessibilità, il 78% una maggiore soddisfazione dei propri collaboratori (l’84% per l’Italia).
Nel settore della logistica non è sempre semplice reclutare i profili di alto livello, per cui è fondamentale fare in modo che i collaboratori più validi rimangano in azienda il più a lungo possibile. Le strategie di talent management impongono di curare la comunicazione e l’immagine dell’azienda, sia internamente sia esternamente.
Per evitare che i propri collaboratori a metà della loro carriera bussino alla porta di un competitor, è necessario farli sentire ascoltati e valorizzati, una condizione che passa anche attraverso una retribuzione competitiva, l’assegnazione di premi, la possibilità di lavorare da casa, incarichi stimolanti e innovativi ecc. Inoltre, è molto importante garantire ai propri collaboratori un equilibrio tra professione e tempo libero, facendo in modo che gli orari di lavoro possano conciliarsi il più possibile con la loro vita sociale e familiare.
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