La green supply chain, una transizione in atto
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Negli ambienti di lavoro si distinguono tradizionalmente due tipi di motivazione:
Basato sulla psicologia sociale e sulle scienze cognitive, il nudge management può integrare questi due approcci. Diversamente dallo stile di management autoritario tradizionale, il principio del nudging consiste nel promuovere i comportamenti senza esprimere esplicitamente quello che ci si aspetta. In altre parole, si tratta di una “spinta gentile” per stimolare i collaboratori ad agire, senza tuttavia costringerli, nell’interesse proprio e di quello dell’azienda.
Dipingere le strisce pedonali sotto forma di trompe l’œil con effetto 3D per invitare gli automobilisti a rallentare; fornire piatti più piccoli nelle mense e nei ristoranti self-service per limitare gli sprechi alimentari; incollare degli adesivi sulle alzate di una scala con la promessa di bruciare calorie per incoraggiare gli utenti a decongestionare gli ascensori e fare esercizio fisico… Sono solo alcuni esempi concreti di nudging. Applicato alle realtà aziendali in generale, e al lavoro di magazzino in particolare, a cosa può portare?
All’interno di un magazzino, una segnaletica chiara, intuitiva e conforme alle norme è uno degli elementi fondamentali delle politiche per la sicurezza. È comunque possibile l’integrazione di questa segnaletica con iniziative creative atte a scoraggiare i comportamenti a rischio, purché non generino confusione nel personale. Questa strategia mira ad attirare l’attenzione del dipendente senza tuttavia ricorrere a intimazioni esplicite o a minacce di sanzioni, che potrebbero aggiungere ulteriore stress e rivelarsi potenzialmente inefficaci. Ad esempio, si potrebbe pensare alla sagoma di una persona che sta per cadere che appare sul pavimento solo quando è bagnato. Oppure inserire un messaggio del tipo “prendimi se ci riesci” su un corrimano di sicurezza.
Consentire ai collaboratori di visualizzare concretamente le mansioni che hanno già realizzato e quelle che li aspettano nelle ore e nei giorni successivi, permettere loro di distinguerne la natura, identificare gli altri colleghi che partecipano alle diverse fasi della catena o il profilo-tipo del beneficiario finale: tutte queste informazioni contribuiscono a dare un senso al lavoro di ognuno e ad allontanare l’impressione di ripetitività propria delle mansioni di movimentazione nei magazzini. Oltre a essere una leva motivazionale per i collaboratori, da questa visibilità offerta dalle funzionalità digitali di Resource Management, integrata nel software di gestione del magazzino Software Gestione Magazzino, traggono vantaggio anche i responsabili. Questi possono infatti assegnare le mansioni in funzione delle risorse disponibili e modularle in tempo reale in base alle necessità.
Come incoraggiare i dipendenti a fare propri nuovi gesti, talvolta scomodi e vincolanti, per limitare l’impatto ambientale e l’impronta di carbonio dell’azienda? Un’opzione potrebbe essere quella di collocare dei canestri da basket sopra i contenitori della raccolta differenziata per ludicizzare il processo. Un’altra idea potrebbe essere trasformare dei contenitori di plastica per rifiuti in urne per votazioni, da utilizzare per raccogliere i pareri dei team su un dato tema oppure lanciando piccole sfide settimanali (“La sala relax, la ridipingiamo di verde o di arancione?”; “Sapreste riconoscere questo adolescente? Questa foto è del capo del team A o del team B?”, ecc.).
Particolarmente vantaggiose nei contesti di trasformazione e di gestione del cambiamento, le iniziative fondate sul nudging devono iscriversi nella strategia aziendale e integrarsi con la cultura e le pratiche poste in essere in ambito HR. In altre parole, gli esempi qui riportati non sono certo formule universalmente applicabili. Prima di avviarsi in questo percorso, ogni azienda deve prendersi del tempo per studiare i comportamenti che desidera far evolvere, determinare i risultati auspicati, ed elaborare le soluzioni di nudging più adatte alla propria realtà aziendale.
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