La green supply chain, una transizione in atto
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Una serie di fenomeni conduce oggi alla strutturazione di una logistica in città che deve essere in grado di gestire i numerosi vincoli legati alla distribuzione delle merci, a cominciare dalla congestione del traffico e dalla rapida evoluzione delle abitudini di consumo.
Di fronte a una popolazione costantemente in crescita nei grandi centri urbani, le insegne della distribuzione sono state costrette ad adottare strategie di prossimità ai clienti, che hanno comportato un forte aumento del numero dei punti vendita nel centro città. Parallelamente, si sono moltiplicati gli articoli in vendita e si è ridotta la capacità di stoccaggio dei prodotti nei punti vendita. In un’epoca in cui i “retro-bottega” si sono ridimensionati o sono addirittura scomparsi, e la domanda di prodotti freschi e personalizzati è molto sentita dai consumatori, si sono compiuti sforzi notevoli per migliorare la rotazione delle scorte. Per contrastare quindi la concentrazione dei flussi di automobili e mezzi di trasporto durante il giorno, è stato giocoforza indispensabile ripensare le modalità di consegna nel centro città.
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La logistica evolve anche sotto la pressione di consumatori sempre più amanti delle consegne a domicilio e degli acquisti online per i beni di largo consumo. Secondo i dati elaborati da Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, nel 2019 gli acquisti online degli italiani hanno continuato a crescere (+15% rispetto all’anno precedente), superando i 31,5 miliardi di euro. Un incremento dei volumi di vendita che è ovviamente associato a un aumento delle consegne urbane, con spedizioni sempre più frammentate che aumentano l’impatto della logistica del trasporto sui centri città.
In una logica di protezione del commercio di prossimità e di controllo di un traffico urbano sempre più sostenuto, il settore della urban logistics ha avviato la sua trasformazione. I professionisti della supply chain devono però raddoppiare gli sforzi per affrontare numerose sfide importanti e rispondere efficacemente a vincoli di natura economica, sociale e ambientale.
L’ultimo anello della catena logistica è in effetti il più oneroso in termini economici, in quanto rappresenta da solo il 20% circa dei costi globali. A maggior ragione se si considera che le esigenze dei consumatori spingono gli attori dell’e-commerce e della supply chain a ripensare i processi di distribuzione con l’obiettivo di avvicinarsi quanto più possibile al centro nevralgico delle città.
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Oggi il settore dei trasporti è considerato responsabile del 35-50% delle emissioni di gas serra, con una quota del 15-20% imputabile al trasporto di merci. In parallelo agli interventi per la riduzione delle emissioni generate dal trasporto passeggeri, le politiche pubbliche puntano a ridurre anche l’incidenza del trasporto delle merci, costringendo la distribuzione delle merci nell’ambiente cittadino a fare i conti con politiche ambientali diventate nel tempo sempre più vincolanti.
Nella regione dell’Île-de-France ad esempio, il trasporto urbano di merci genera il 15% degli spostamenti di veicoli per un tasso di occupazione della rete viaria pari al 25%. Le merci che transitano da un capo all’altro di Parigi hanno quindi un peso di 55 kg per abitante ogni anno, ossia un totale di circa 219 milioni di tonnellate all’anno per la popolazione totale. Questi dati sono sufficienti di per sé a spiegare i motivi per cui le amministrazioni locali hanno iniziato a mettere in campo strategie di riduzione dell’inquinamento ambientale e acustico.
Per non parlare del fatto che all’inquinamento dell’aria e al rumore si aggiungono le problematiche in materia di politiche di trasporto, soste per il carico/scarico e pianificazione urbana. Le norme sulle soste e i parcheggi vengono infatti emanate su scala comunale, costringendo i vettori ad adattarsi da un comune all’altro e rendendo ancora più complesso il lavoro dei player della urban logistics.
Considerata tale complessità, da qualche anno gli operatori della distribuzione cittadina delle merci stanno dando prova di un’inventività senza precedenti. In partnership con le amministrazioni locali, sperimentano soluzioni differenti che integrano tra loro condivisione, trasporto multimodale e soluzioni logistiche innovative.
La condivisione si impone come una strategia di elezione indispensabile per affrontare le sfide della logistica nei centri abitati. Da alcuni anni, il trasporto multimodale e la creazione di piattaforme logistiche condivise nelle principali città europee sono stati oggetto di sperimentazioni particolarmente interessanti. I principi di base sono semplici, ma nondimeno ambiziosi: aumentare i coefficienti di saturazione dei mezzi, condividere i costi di stoccaggio e di consegna, favorire la massificazione dei flussi e il ricorso ai trasporti ferroviari e fluviali laddove possibile.
Per armonizzare logistica urbana e qualità di vita, sono già molte le insegne che hanno sperimentato diverse strategie di trasporto multimodale, a partire dalle francesi Monoprix e Franprix.
Per l’approvvigionamento dei suoi negozi all’interno del perimetro cittadino, Monoprix Parigi ha scelto ad esempio di combinare il trasporto ferroviario con quello stradale. Le merci vengono innanzitutto instradate su rotaia dai depositi verso una piattaforma logistica situata a Bercy. In seguito, vengono consegnate al domicilio del consumatore grazie a furgoni dotati di sistema antirumore con motore alimentato a gas o con veicoli elettrici.
Grazie ad una partnership siglata tra il vettore XPO Logistics, Ports de Paris e Voies Navigables de France, i negozi Franprix del gruppo Casino hanno scelto il trasporto fluviale sulla Senna.
Altre esperienze di trasporto multimodale sono parallelamente offerte da operatori o amministrazioni locali. È il caso, ad esempio, dell’operatore belga Blue Line Logistics che propone la consegna di materiali pesanti tramite trasporto fluviale, oppure il progetto di trasformazione di vecchi convogli tramviari in convogli merci avviato dall’area metropolitana di Saint-Étienne.
Le aree di carico-scarico merci rappresentano dotazioni logistiche urbane essenziali, ma sono ancora troppo spesso occupate da veicoli privati che costringono i corrieri a sostare in modo non del tutto regolare. Per evitare simili problemi, le amministrazioni cittadine stanno attualmente vagliando soluzioni quali il controllo delle soste da parte di unità dedicate o attraverso l’utilizzo di sistemi tecnologici.
Oggi sono tutti concordi nell’affermare che la funzione logistica si è allontanata sempre più dai centri città a causa dell’esosità dei costi delle proprietà immobiliari. Ripristinare un parco immobiliare dedicato alla logistica nei centri città è indubbiamente una delle strategie da percorrere per fluidificare i flussi di merce urbani. Un processo che richiede in particolare l’identificazione delle risorse immobiliari e la messa a disposizione di spazi di dimensioni sufficienti a prezzi accessibili.
Tra le soluzioni in grado di offrire una risposta valida alle esigenze della logistica urbana figurano inoltre alcuni concetti innovativi legati alla creazione di poli logistici o di city hub multifunzione. Questo tipo di soluzione punta a far coesistere tra loro diverse funzioni complementari nell’ambito di un medesimo processo di sviluppo sostenibile: banchine di scarico di treni e furgoni associate a banchine di carico per veicoli leggeri di consegna, aree di stoccaggio e preparazione, uffici, ecc., nel pieno rispetto delle norme di elevata qualità ambientale.
Sono già numerose le città europee che sostengono e ospitano progetti di questo tipo. Nell’agglomerato urbano della Grand Lille in Francia è stata creata un’area logistica multiattività ripartita su una superficie di otto ettari che ha trovato debita collocazione all’interno della zona portuale. A Saint-Étienne, l’agglomerato urbano ha scelto di condividere la sua piattaforma di distribuzione per consegnare le merci nel centro città utilizzando veicoli elettrici. A Parigi, il progetto Chapelle International dà prova di ampio respiro con la costruzione di un polo logistico di 45.000 m² su una vecchia linea ferroviaria.
La logistica urbana ha assunto un ruolo preponderante nei flussi di trasporto su scala nazionale. Oggi rappresenta una sfida importante per gli operatori del settore impegnati a proporre nuovi schemi organizzativi all’altezza dei vincoli commerciali, urbanistici e ambientali che contraddistinguono i territori da servire. Per sostenere questa trasformazione sono state avviate numerose iniziative: gli investimenti in parchi immobiliari dedicati alla logistica e lo sviluppo di hub urbani fanno parte delle soluzioni elaborate per poter continuare, in futuro, a soddisfare le esigenze dei consumatori nel rispetto dell’interesse della collettività.
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