La green supply chain, una transizione in atto
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Rexel Italia potenzia la performance intralogistica grazie a Generix WMS Vai al comunicato stampa
Grazie ad una migliore visibilità sulla supply chain, questo modello di gestione collaborativa degli approvvigionamenti permette all’azienda di effettuare previsioni più accurate di produzione e quindi delle risorse necessarie, dei livelli di stock, degli acquisti di materie prime, ecc. Questo consente una riduzione dei costi logistici e di trasporto (-10%) e maggiori vendite (+2%) poiché si evitano le rotture di stock. Con un miglior tasso di servizio al consumatore aumenta anche la fidelizzazione, aspetto cruciale in un panorama in cui la disponibilità di prodotti similari, ampliata negli ultimi anni anche dalla diffusione dei canali di acquisto online, rende il consumatore quanto mai volatile.
Vantaggi simili a quelli visti sopra si hanno per i distributori, come l’aumento dei volumi di vendita grazie ad un minor numero di rotture di stock (nel 68% dei casi una rottura si traduce in una mancata vendita), una maggiore fidelizzazione dei consumatori, la riduzione degli stock ed una migliore organizzazione della logistica e del trasporto, con un conseguente contenimento dei costi associati. A questo si aggiunge che una maggiore collaborazione con il fornitore permette nuove opportunità di negoziazione, ad esempio in occasione delle promozioni.
Non solo vantaggi per produttori e distributori. Infatti, specialmente con lo sviluppo dell’e-commerce, il consumatore finale è diventato più esigente in termini di prezzi, qualità, disponibilità e servizi logistici associati. Una gestione condivisa degli approvvigionamenti si rivela lo strumento ideale per far sì che egli abbia sempre prodotti freschi (grazie ad un aumento della rotazione), disponibili (grazie a minori tassi di rottura, in media del 20-25%) e al giusto prezzo (per la riduzione di voci di costo quali amministrazione, logistica, ecc.).
Il processo di gestione collaborativa degli approvvigionamenti è facilitato dall’utilizzo di software di Vendor Managed Inventory (VMI) come Generix Collaborative Replenishment, particolarmente indicato, in prima battuta, per la gestione dei prodotti ad alta rotazione, come i beni di largo consumo, e per i clienti strategici, che condividono volumi e prospettive comuni sul medio e lungo termine. Per la sua corretta implementazione, vanno considerati aspetti organizzativi e tecnici che non possono prescindere da un elevato livello di fiducia tra le parti interessate.
Il primo passo verso l’adozione di soluzioni VMI è la sottoscrizione di un accordo di partnership in cui le direzioni generali delle parti definiscono gli obiettivi condivisi, le regole di funzionamento da applicare e i KPI da monitorare per valutare l’operatività delle attività di logistica, trasporto e approvvigionamento.
È necessario che il nuovo approccio venga condiviso ed adottato da tutte le funzioni aziendali strategiche, che vanno adeguatamente formate a tal riguardo: Marketing, Sales, Logistica, IT, Produzione e Finanza, con un’attenzione particolare al Customer Service che rappresenta il fulcro di questo progetto multidisciplinare.
Il protocollo definito dalle direzioni stabilisce le regole di approvvigionamento che saranno integrate nella configurazione del sistema VMI. Di importanza fondamentale per il successo di ogni iniziativa di gestione condivisa degli approvvigionamenti sarà l’affidabilità dei dati che entreranno nel flusso di calcolo degli approvvigionamenti futuri.
I dati e le informazioni raccolte nel motore di calcolo del software VMI saranno fruibili grazie all’integrazione con i gestionali del cliente o fonti di dati esterne (IRI, IPC, NIELSEN, ecc.). La loro correttezza ed attendibilità ovviamente sono fondamentali per l’implementazione della soluzione VMI e per garantire l’efficacia del modello collaborativo, che sarà misurabile grazie alla configurazione di tutta una serie di dashboard per il monitoraggio degli indicatori di performance in tempo reale. Tra le tipologie di indicatori offerte dalle soluzioni VMI vi sono: le vendite giornaliere per famiglia di prodotto, la copertura degli stock, le offerte d’ordine previste, ecc.
I dati elaborati vanno monitorati costantemente, poiché le azioni da intraprendere sovente richiedono una reattività in tempo reale e un alto livello di collaborazione e fiducia tra distributore e fornitore per raggiungere l’obiettivo finale.
Tuttavia, seguire questi passaggi per implementare un e vedere i primi risultati in termini di KPI non basta. Occorre inoltre tenere in debito conto che l’adozione di un modello di Vendor Managed Inventory – VMI comporta necessariamente un periodo di transizione in cui gli operatori coinvolti possano adeguatamente familiarizzare con le nuove procedure e le nuove soluzioni tecnologiche.
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