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Industria, Supply Chain
November 22, 2022

I quattro grandi impatti del 5G sulla supply chain

La crisi sanitaria ed economica non ha risparmiato la supply chain, ponendo il settore della logistica di fronte a un aumento delle attività senza precedenti. Per fronteggiare questa nuova situazione, il comparto può contare su un grosso alleato: il 5G. Molto più veloce del suo predecessore, questa tecnologia potrebbe infatti reinventare le pratiche in uso nella logistica in un immediato futuro. Secondo l’Osservatorio 5G & Beyond della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato del 5G in Italia, seppur ancora in una fase embrionale, nel 2021 ha compiuto passi in avanti rispetto ai dodici mesi precedenti soprattutto in termini di copertura e il 43% delle aziende ICT, ad esempio, ha attivato o intende attivare progetti 5G nel corso del prossimo anno.

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Le reti 5G possono fornire una velocità di trasmissione dati fino a 10 volte superiore a quella del 4G. Anche se non costituisce una vera rivoluzione tecnologica, il 5G migliorerà notevolmente le prestazioni delle reti mobili di tutti i settori, compreso quello della logistica, in termini di immediatezza, affidabilità o reattività, permettendo al contempo di aumentare il numero di dispositivi connessi.

Per il solo mondo del retail e della supply chain, il 5G consentirà in primo luogo di raccogliere un maggior numero di dati, accelerarne l’analisi e favorire il processo decisionale, in particolare sulla base di soluzioni di intelligenza artificiale. Più di ogni altra evoluzione tecnologica, il 5G “costituisce un’opportunità per creare nuovi servizi e rendere più performanti le soluzioni esistenti”, ha spiegato Isabelle Badoc, Product Marketing Manager di Generix Group, in occasione dell’Orange 5G Lab di Lille.

Analizziamo brevemente i 4 vantaggi concreti offerti da questa tecnologia.

1. Potenziamento dell’automazione

Attualmente, anche se la presenza dell’uomo è indispensabile, una parte dell’attività logistica è automatizzata o robotizzata, con o senza il ricorso a un intervento esterno. Ciò vale in modo particolare per la preparazione degli ordini. In caso di inconvenienti, il tempo necessario per intervenire – in genere da remoto – rischia di penalizzare l’intera supply chain.

Grazie alla sua maggiore capacità di trasmissione, il 5G permetterà innanzitutto di ridurre il tempo di latenza: un operatore che si trova fuori sede, ad esempio, potrà essere avvisato più rapidamente riguardo a un eventuale problema e sarà in grado di reagire in un lasso di tempo più breve. Questa tecnologia, abbinata a una soluzione di intelligenza artificiale, può persino garantire interventi automatici, limitando notevolmente i tempi di inattività. Si tratta di un’opportunità che potrebbe anche spingere gli operatori della supply chain ad aumentare l’automazione all’interno delle loro attività.

2. Maggiore precisione in termini di tracciabilità

L’implementazione del 5G offrirà anche una migliore visibilità della supply chain end-to-end: grazie a una trasmissione più rapida e più precisa delle informazioni, la tecnologia di soluzioni come il WMS e il TMS consentirà in particolare di seguire e ottimizzare in maniera più accurata l’itinerario delle merci. Come sottolinea Isabelle Badoc, è possibile migliorare la “performance complessiva se ogni anello della catena è in grado di ricevere tempestivamente le informazioni delle altre catene coinvolte“. Ad esempio, con le potenzialità del 5G sarà possibile adattare l’attività di una baia di carico in tempo reale in funzione dell’ora esatta di arrivo dei vari furgoni.

Oltre a migliorare un servizio già esistente, il 5G permetterà anche di inventare nuove funzionalità al servizio della tracciabilità. Migliorando, ad esempio, le prestazioni delle soluzioni di data mining e di video mining, questa tecnologia potrà essere utilizzata per sapere esattamente, grazie al video, cos’è accaduto a un collo in un determinato momento. Si tratta di un modo per ottimizzare ancora di più la tracciabilità dei prodotti e la soddisfazione dei clienti, senza essere limitati dai vincoli tecnici della rete mobile.

3. L’invenzione di nuovi standard di consegna

Oggi il settore della logistica sta sviluppando sempre più soluzioni di consegna a distanza, soprattutto tramite droni. Questi strumenti, però, devono essere necessariamente controllati dall’uomo e hanno bisogno di una rete di comunicazione ultra performante. In quest’ottica il 5G sarà in grado di migliorare la diffusione di video e il feedback aptico (avviso tattile), semplificando il controllo a distanza. Entro il 2025, grazie a questa innovazione tecnologica sarà anche possibile prevedere la “democratizzazione” delle consegne tramite drone nei centri città.

In prospettiva, la consegna dell’ultimo miglio potrebbe anche diventare completamente autonoma, in parte grazie al contributo offerto dal 5G. Sul modello di altri paesi asiatici come la Corea del Sud, i consumatori potrebbero ricevere i loro ordini tramite robot autonomi, in grado di orientarsi e spostarsi grazie a una tecnologia di intelligenza artificiale basata sui dati forniti dalla rete mobile. Quanto basta per automatizzare e robotizzare un nuovo anello della supply chain, migliorando al contempo la soddisfazione del cliente (consegna più rapida, meno errori ecc.).

4. Ottimizzazione del lavoro delle risorse umane

Di una cosa possiamo essere certi: il 5G reinventerà le abitudini digitali degli operatori della logistica. Ciononostante, come sottolinea Isabelle Badoc, non bisogna dimenticare che “la tecnologia deve anche essere al servizio delle risorse umane“. In questo senso, il 5G permetterà di ottimizzare uno strumento già presente in magazzino: i video di digital learning, disponibili tramite smartphone, che consentono agli operatori di imparare e seguire al meglio le istruzioni, in particolare quelle relative alla preparazione degli ordini.

Più in generale, il 5G migliorerà tutti gli aspetti dell’apprendimento e del sostegno ai lavoratori, in particolare tramite la democratizzazione dei dispositivi più performanti e intelligenti. Oltre agli occhiali connessi, che permettono a un esperto di analizzare e guidare l’operatore nelle sue mansioni, in futuro si potrà contare, ad esempio, su soluzioni di computer vision, in grado di supportare le risorse umane in tempo reale nelle loro azioni e nei processi decisionali.

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