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Supply Chain
October 16, 2018

Supply Chain: la blockchain sostituirà il modello SaaS?

Con il boom dell’offerta dei corsi sui bitcoin si sente oramai parlare quotidianamente di blockchain. Ma cosa si cela dietro a questo concetto e quali sono i vantaggi che potrebbero derivarne per la supply chain? Vediamo in breve questa nuova tendenza tecnologica ed il suo rapporto con la modalità SaaS.

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Blockchain: una tecnologia dai numerosi vantaggi…

Secondo Blockchain France, “la blockchain è una tecnologia di archiviazione e trasmissione delle informazioni trasparente, sicura e funzionante senza un organo di controllo centrale”. Consente di creare database condivisi tra vari utenti che si fondano sui tre principi costitutivi: trasparenza, sicurezza e decentralizzazione.

Oggi l’applicazione più popolare della blockchain è il bitcoin, l’oramai celebre valuta virtuale (o criptovaluta) creata nel 2009 e acquistabile su piattaforme online in cambio di altre valute. Oltre alle criptomonete, questa “catena di blocchi di dati” apre numerose prospettive al settore della supply chain.

Fondata sul principio della trasparenza, la blockchain garantisce la tracciabilità delle operazioni sull’intera filiera del prodotto. Collegandosi a essa, ciascun operatore (cliente, fornitore, amministrazione, ecc.) può avere accesso alle informazioni necessarie per la propria attività in una logica di totale fiducia tra le parti.

Ma come si instaura e si mantiene questa fiducia? Grazie a una protezione avanzata degli accessi, limitati in base al profilo degli utenti, ma anche grazie alla convalida della conformità dei dati scambiati dagli utenti stessi della blockchain. Da questo punto di vista, la blockchain richiede un numero minore di controlli rispetto a un sistema informativo in modalità SaaS che ospita dati centralizzati archiviati in un cloud.

Dal momento che la blockchain consente a tutti i suoi utenti di avere accesso alle informazioni, non è più necessario creare un sistema di verifiche. Inoltre, la decentralizzazione dei dati fa sì che per l’utilizzo della blockchain non sia necessario installare eventuali server, eliminando così i costi legati all’infrastruttura.

…che non mantiene ancora tutte le promesse per la supply chain

Considerato che le applicazioni in modalità SaaS archiviano le informazioni condivise nel cloud, la potenza delle installazioni deve essere proporzionale al numero di utenti. Grazie alla blockchain questo problema è teoricamente risolto, dal momento che la gestione dei dati non è più centralizzata.

Tuttavia, se si osserva la piattaforma Ethereum, creata nel 2015 per consentire lo sviluppo di applicazioni decentralizzate, non si può fare a meno di notare che in caso di overload la blockchain può funzionare più lentamente rispetto alla capacità normale. Senza ombra di dubbio Ethereum è considerata la blockchain più promettente dopo il bitcoin, ma ciononostante deve ancora risolvere problemi di scalabilità per fronteggiare un eventuale sovraccarico e garantire le prestazioni anche in caso di domanda massiccia.

Dopo una prima fase di miglioramenti, gli sviluppatori della blockchain lavorano agli aggiornamenti (i cosiddetti “forks”) che consentiranno di gestire un maggior numero di transazioni simultanee. Se da un lato i soft fork sono semplici trasformazioni di lieve entità, gli hard fork sono invece correzioni importanti a livello di blockchain, e possono quindi avere un impatto sull’intero ecosistema che la utilizza. Fino a quando non raggiungerà un certo grado di maturità e stabilizzazione, implementare la blockchain potrebbe rivelarsi quindi un’operazione rischiosa.

Il modello SaaS: la soluzione migliore per la supply chain

Per quanto la blockchain consenta di svincolarsi dall’hardware, le sue caratteristiche non sono ancora compiutamente delineate e non è ancora sufficientemente diffusa per affermarsi concretamente. Detto in parole più semplici, nessuno vorrebbe lavorare con un partner che si è dotato di una blockchain se la tecnologia non è poi distribuita a livello più ampio. Il concetto di fiducia associata al principio di trasparenza della blockchain offre tuttavia ottime prospettive, in particolare per la supply chain dell’agroalimentare, e potrebbe diventare l’asso nella manica che ne favorirà lo sviluppo futuro.

Attualmente gli applicativi in modalità SaaS restano l’opzione più affidabile nella supply chain. Questa tecnologia si adatta perfettamente ai requisiti dei software gestione magazzino (WMS) e gestione trasporto (TMS). Gli utenti di software con contratto di licenza hanno tutto l’interesse a passare a una soluzione basata su cloud. In caso contrario, rischierebbero di rimanere impantanati nel loro stesso processo di trasformazione digitale, a causa di una soluzione incapace di evolvere poi verso la blockchain.

Attualmente la blockchain trova già applicazione nell’archiviazione dei documenti decentralizzati, nella condivisione dello spazio su disco, e nelle transazioni con le criptovalute. Una tecnologia del futuro, questa, che però non è ancora sufficientemente avanzata per essere realmente distribuita, ma di cui emergono le prime applicazioni anche a livello di supply chain. Per compiere il grande passo verso la blockchain, la prima fase sarà il passaggio a un funzionamento in modalità SaaS per prepararsi al futuro.

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