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VMI
June 16, 2019

VMI: tre indicatori chiave di performance

Per una corretta gestione delle scorte, quando si opera in contesto di VMI (Vendor Managed Inventory) i fornitori responsabili degli approvvigionamenti devono poter contare su una soluzione collaborativa efficiente. Quali sono i criteri da considerare per sviluppare un VMI veramente collaborativo? Scopriamo insieme alcuni KPI fondamentali.

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Monitoraggio e copertura degli stock

Nel contesto del rapporto tra cliente e fornitore la gestione degli stock può essere condivisa tra il distributore e l’azienda: è quanto viene definito “gestione condivisa degli approvvigionamenti“. In un’ottica di VMI, gli approvvigionamenti dei punti vendita e dei magazzini sono invece affidati interamente al fornitore, che deve inviare i prodotti in base alle esigenze dei propri clienti.

Per assicurare una gestione ottimale, il fornitore deve monitorare attentamente la merce in modo da garantire sempre un buon tasso di copertura. Informazioni aggiornate sui livelli di stock in magazzino e in negozio consentono di coprire la domanda di prodotti ed evitare problemi di sovrastoccaggio o di rottura di stock. Obiettivo: disporre delle giuste quantità di prodotto al momento giusto, grazie ad un’attenta valutazione delle esigenze.

Le previsioni di consumo

Per una corretta gestione degli approvvigionamenti i fornitori si basano sugli andamenti previsionali generati dalla soluzione VMI. Lo strumento di gestione deve essere in grado di calcolare le previsioni di consumo in modo adeguato e tempestivo, verificando l’affidabilità di tali previsioni a fine ciclo (su base giornaliera, settimanale o mensile) nell’ottica di rivedere le esigenze di approvvigionamento future.

Supponiamo che il software preveda un fabbisogno di approvvigionamento di 200 cartoni, ai quali si aggiunge uno stock di sicurezza. A fine ciclo si dovrà poter misurare se la previsione corrispondeva al numero di vendite realizzate, al fine di apportare un’eventuale correzione sul ciclo di approvvigionamento successivo, senza lasciare nulla al caso.

Il tasso di servizio (approvazione) offerto dal VMI

Quando un distributore decide di adottare un modello di gestione collaborativa degli approvvigionamenti, spera di poter ottenere un tasso ottimale di servizio perseguendo un duplice obiettivo: non dover più subire rotture di stock e soddisfare sempre la domanda dei punti vendita serviti.

Delegando al fornitore la responsabilità in materia di gestione degli approvvigionamenti, l’insegna della distribuzione cerca di soddisfare le esigenze dei negozi in modo ottimale riducendo le scorte in magazzino. È quindi indispensabile che il fornitore sia in grado di evadere ogni giorno gli ordini pervenuti alla centrale dai diversi punti vendita, e ottimizzare così il proprio tasso di servizio.

Sullo stesso tema: Quale evoluzione per il mercato del VMI?

In un modello in cui la gestione degli approvvigionamenti viene delegata al fornitore, è fondamentale dotarsi di una soluzione VMI performante che faciliti la collaborazione tra le parti. Un tasso ottimale di servizio può essere raggiunto soltanto grazie al monitoraggio efficiente delle scorte e basandosi su previsioni di consumo affidabili, condizioni imprescindibili per il successo di una gestione condivisa degli approvvigionamenti.

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